2 LUGLIO 2021
Incontro online per la presentazione ai Formatori dei Centri CIOFS-FP Lombardia dei risultati di due indagini che hanno interessato i nostri allievi:
“SELFIE. GLI STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI” del Centro Studi “Semi di Melo” (Fondazione Exodus di don Mazzi, Casa del Giovane di Pavia, Università Bicocca)
“I GIOVANI E LA PANDEMIA” del COSPES (Centro di Orientamento Scolastico, Professionale e Sociale)
Due ricerche, condotte da alcuni esperti, che consentono una immersione totale nel mondo dei nostri adolescenti e che invitano i Formatori a guardare i loro allievi con attenzione e profondità, come ci spiega Alessandra Vergani, formatrice del Centro di Cinisello Balsamo.
“Formazione salesiana, formazione per tutti”, ma come si formano i formatori?
La conferenza on line del 2 luglio si colloca proprio in questa direzione, in quanto preziosa occasione formativa per noi formatori del CIOFS-FP Lombardia, per guardare con attenzione e profondità i nostri ragazzi.
Formazione in stile salesiano autentico…
Lettera da Roma, 10 Maggio 1884, un concentrato di pedagogia salesiana, a partire dall’invito con il quale, dopo i saluti, si apre questo bellissimo testo: “Don Bosco, vuoi vedere i giovani che oggi sono nelle tue case?”
Stupisce l’attualità di quella lettera, capace ancora oggi di entrare nel vivo di una situazione così critica come quella che stiamo vivendo, risuona come un invito la cui semplicità disarmante, allora come oggi, non può lasciarci indifferenti. E’ proprio lo stesso spirito che ci guida alla scoperta dei ragazzi che ci sono affidati… mediante questa fotografia, complessa, che consente una immersione totale nel loro mondo.
Dunque : “Vuoi vedere?”
Perché se vuoi bene e se ci tieni, devi “vedere”, coi tuoi occhi, devi tenere sotto il tuo sguardo. Dietro quegli occhi che vedono ci devi essere tu, nessuno può sostituirti; l’esperto legge per te, studia, fornisce dei criteri di interpretazione, ma sei tu che poi ci metti le mani, il cuore, l’intelligenza, la passione.
Perché sei tu che i ragazzi vedono con i loro occhi, tu sei nella loro vita. Sei nelle loro fatiche, nelle loro gioie, conosci i loro limiti, ma anche le loro risorse, sei nella loro routine, in quella normalità che è fatta di salite e di discese e ci sei quando splende il sole e quando è tutto grigio, sei sempre tu a camminare insieme a loro.
Esattamente come hai fatto proprio nel bel mezzo della pandemia, quanto è stato importante, in presenza o a distanza, esserci? Noi per loro, loro per noi…
E se c’è un “noi” e un “loro” è perché quell’invito del 10 maggio 1884 ha fatto, sì, breccia nella storia, ma soprattutto ha fatto breccia nella tua vita. E in un attimo si è tramutato in una responsabilità. Soprattutto perché “loro” sono i giovani che oggi vivono nelle nostre case; sono proprio i nostri ragazzi, quelli che hanno compilato (e non senza fatica- provare per credere) i questionari. Allora forse proverai a immaginare chi potrebbe esserci dietro tutti quei dati, sei anche in grado di indovinare la fonte di alcune informazioni, metti insieme i pezzi e forse ti sembrerà finalmente di “comprendere”… Non si tratta semplicemente di trend.
E qui sei ancora tu a fare la differenza, tu che vivi in quelle case, perché quando anche tutto il mondo l’avrà capita che la pandemia ha portato allo scoperto tutte quelle fragilità che adesso vediamo con la lente di ingrandimento, come succede in tutte le “crisi”, per te quell’invito profumerà, avrà l’odore famigliare della confidenza.
Perché sarai sempre tu, con quel “noi” di cui si diceva sopra, a fartene davvero qualcosa di prezioso, esattamente come quando insegui gli algoritmi delle preferenze dei giovani sui social, ascolti quell’improbabile musica che amano e, anche se inorridisci, provi a seguire serie tv anime su Netflix… perché l’hai imparato e ne sei grato: ciò che apre i cuori dei giovani è l’esperienza di sentirsi amati nelle cose che piacciono a loro.
E allora, davvero, vieni a vedere…