[vc_row][vc_column][vc_column_text]Anche quest’anno abbiamo fatto festa, anzi, si può dire che…siamo ancora nel clima di festa.
Abbiamo parlato di sogni, dei nostri sogni.
Abbiamo camminato sulla strada della realizzazione dei sogni e non senza qualche fatica. Come la fatica dei ragazzi di terza e di quarta che si sono cimentati con il loro stage in un momento difficile, soprattutto per il loro settore, in un tempo in cui molte aziende si sono dovute reinventare il loro mestiere. E tutto questo ha chiesto loro flessibilità e determinazione, in un tempo così forse è ancora più evidente che imparare un mestiere è possibile, se riesci a condividere con chi ti insegna, l’amore per quello che fai. E’ lì che si diventa creativi, soprattutto nelle difficoltà
Abbiamo sognato e siamo diventati creativi.
Così quando qualcuno dei nostri ragazzi non ha trovato disponibilità in azienda e ha corso il rischio di perdersi l’occasione dello stage, anche noi, in qualche modo, ci siamo trovati costretti a inventare, o meglio, a re inventare l’esperienza di stage, proprio per loro.
Per questo, abbiamo proposto un’esperienza di ALTERNANZA FORMATIVA PROTETTA: i ragazzi hanno fatto il loro stage al Centro, sono stati protagonisti in cucina e in panetteria nella preparazione di pane e pasti (circa 40 pasti al giorno e 10-12 Kg di pane) destinati agli ospiti di diverse Caritas o Associazioni del territorio.
Abbiamo continuato a sognare “insieme” e mettendo tutti i nostri sogni nel sogno grande di don Bosco.
E un sogno, si sa, ti fa vedere la meta, anche quando continui a camminare, ma non sai bene dove mettere i piedi, e ti accorgi che non sei solo: ci sono gli altri, quelli che camminano con te, ti guidano, ti aiutano…ti fanno vedere come andare avanti…
Proprio come è successo a don Bosco, prete nuovo di pacca, a Torino, con il cuore pieno di sogni, che deve scegliere come può mettersi al servizio dei giovani. Non sa da dove cominciare e si sente dire dalla sua guida spirituale: “Va’ per la città e guardati intorno”, cioè esci dalle tue comodità, smettila di guardare solo te stesso, guarda attorno a te chi c’è e quale bisogno ha.
Scopri i tuoi talenti e giocali a favore di chi di tende una mano in cerca di aiuto!
Anche i nostri ragazzi nell’alternanza formativa protetta hanno messo in gioco non solo le loro competenze professionali, ma anche la loro capacità di vedere nel proprio mestiere qualcosa da mettere al servizio degli altri…ancora di più, perché si sono immedesimati nei bisogni di chi vive un momento di particolare difficoltà e non si sono limitati a fare il loro dovere, ci hanno messo più inventiva e creatività per donare, insieme ad un pasto o al pane, qualcosa di sé. Perché gustando la bontà di quanto preparato, qualcuno potesse sentirsi meno solo, meno sfortunato, perché da qualche parte, qualcun altro ha messo la sua intelligenza e le sue mani a suo servizio, lavorando per lui…
Abbiamo sognato in grande, forse non ce ne siamo accorti, ma ogni volta che i nostri sogni si allargano e vanno oltre i nostri bisogni, per includere gli altri, l’orizzonte si dilata, come quando si arriva, dopo un lungo cammino alla meta, alla cima, e si guarda giù. Forse la vista che si spalanca mette anche qualche brivido. E dentro quel brivido soffia una possibilità diversa di percepire il senso stesso della nostra vita, del nostro lavoro. E ci chiediamo…ma come abbiamo fatto?
E’ tutto vero, o è un sogno?
Clicca qui per leggere l’articolo su “La Città”, il giornale di Cinisello Balsamo e Nord Milano.
“Offrono i pasti alla Caritas, il miracolo degli studenti di cucina del Ciofs”
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