Un grande evento ci attendeva oggi, 11 marzo, al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra, all’interno della 43ª sessione di lavoro del Consiglio per i Diritti Umani. Organizzato dall’Ufficio Diritti Umani delle Salesiane di Don Bosco, da CIOFS-FP e dalla Missione permanente d’Italia, l’evento trattava un tema molto importante per la Formazione Professionale: “From Job-seekers to Job-creators: Empowering Youth through Best Vocational Education and Training Practices towards the full realization of Human Rights and the 2030 Agenda” (Dal cercare lavoro al creare opportunità lavorative: l’empowerment di adolescenti e giovani nei Centri di Formazione professionale).
A causa dell’emergenza in corso, l’evento è stato rimandato a settembre 2020.
A nome del CIOFS-FP nazionale avrebbero portato la loro testimonianza formatori ed ex-allievi del CIOFS-FP Lombardia: i Formatori Paolo Rovida ed Alessandra Vergani (rispettivamente dei CFP di Pavia e Cinisello Balsamo) e gli ex-allievi Simone Carbotti (Pavia) e Sara Gibini (Castellanza). Una testimonianza che avrebbe dovuto essere inizialmente “dal vivo”, poi “a distanza” per Simone Carbotti e Paolo Rovida.
Di seguito la loro testimonianza.
Simone Carbotti
Mi chiamo Simone Carbotti, ho 22 anni e sono ex allievo del Centro CIOFS-FP di Pavia.
Ho da sempre una grande passione per l’arte, il disegno, la grafica e, soprattutto, la fotografia. Volevo fare di questa passione il mio lavoro. Scelsi così di frequentare il Liceo Artistico, ma non andò come pensavo. Con mio grande dispiacere e un senso di sconfitta decisi di smettere e di cercare altro: nel 2013 ho incontrato il CIOFS/FP e ho iniziato a frequentare un percorso nel settore commerciale e delle vendite. Il nuovo ambiente mi si è presentato da subito diverso da quello a cui ero abituato: sentivo disponibilità da parte dei formatori, un clima positivo e collaborativo, un interesse nei confronti della storia e delle esigenze di ognuno di noi che non mi aspettavo da una “scuola”. Il CIOFS/FP non mi avrebbe offerto solo la formazione necessaria per prepararmi alla mia futura professione (quale fosse dovevo ancora scoprirlo), ma soprattutto un percorso di crescita personale, umana e relazionale. Questo, per me, ha fatto la differenza!
La mia serietà, affidabilità e senso di responsabilità hanno fatto in modo che i risultati ottenuti nel corso degli studi fossero sempre davvero molto buoni. Venivo apprezzato e valorizzato dai formatori e dal Direttore e, in quell’ambiente favorevole, riuscivo ad esprimere me stesso e a creare relazioni che poi si sono rivelate anche molto importanti nella mia vita.
L’esperienza di stage, durante il secondo e il terzo anno, mi ha permesso di conoscere finalmente il mondo del lavoro (lavoravo come commesso in un negozio di strumenti musicali), ma decisiva per il mio futuro è stata la proposta che mi è stata fatta dopo la Qualifica professionale: ricordo ancora quando il tutor della mia classe ha riunito me ed un gruppo di miei compagni per proporci di frequentare il quarto anno assunti con un contratto di Apprendistato di primo livello in una importante multinazionale del settore fast-food. Si trattava di dividersi per quasi un anno tra scuola e lavoro, con tanto di retribuzione. Una cosa seria. Ad essere sincero, avevo altre ambizioni in quel momento, ma accettai la proposta un po’ perché mi piacciono le sfide, ma soprattutto perché avrei potuto finalmente dare un supporto economico a mia mamma, la persona che da sola mi ha cresciuto e che più di tutte ha contribuito a fare di me la persona che sono.
Come prevedevo non fu uno scherzo gestire l’alternanza. Il lavoro era molto faticoso. Capitava di alzarsi molto presto o di tornare a casa molto tardi. Trovare le energie per studiare, essere presente a lezione non era una cosa semplice e più di una volta ho creduto di non farcela. Ma anche in questo percorso il CIOFS/FP ha fatto la differenza: supporto costante (senza giorni o orari) per le mie esigenze, una grande disponibilità all’ascolto, il desiderio di aiutarmi a mettere in campo tutte le mie risorse e la fiducia che sentivo di ricevere, mi hanno permesso di affrontare la situazione da adulto e di farcela.
Dopo il diploma, conseguito con il massimo dei voti, ancora non sapevo cosa avrei fatto, ma l’Azienda che mi aveva messo alla prova e dato quella grande opportunità mi chiese di restare proponendomi la carriera manageriale. Fu una grande sorpresa e soddisfazione: dalla mia fatica e dalla mia umiltà avevo tratto il meglio e avevo dimostrato che valeva la pena di darmi un’occasione importante.
Attualmente sono manager di terzo livello, coordino il lavoro di un team di più di venti persone e ho importanti obiettivi da raggiungere.
Paolo Rovida
Sono Paolo Rovida, formatore-educatore salesiano dell’Associazione CIOFS-FP dal 2000. Mi ritengo fortunato per aver potuto, in questi 20 anni, operare e crescere in questa realtà, che da oltre 50 anni si dedica alla Formazione Professionale nel nome di don Bosco.
Sono stato accompagnato fin dai primi anni come Formatore nell’assunzione del modello educativo salesiano e successivamente nei ruoli che ho assunto di Coordinatore e Referente dell’Apprendistato. Grazie alla formazione ricevuta e alle occasioni di studio e confronto con i miei colleghi dei 60 Centri presenti in Italia, mi sento sempre più parte della grande squadra del CIOFS-FP, che raggiunge oltre 15.000 ragazzi tra i 14 e i 28 anni, di nazionalità ed estrazioni sociali le più diverse.
Mi sento arricchito e ho imparato che ogni traguardo raggiunto può e deve coincidere con una pista di lancio. Accettare le sfide, non temere i cambiamenti, aver voglia di mettersi in gioco e coltivare il desiderio di scoprire nuovi orizzonti, insieme ad una competenza professionale di livello, è ciò che dobbiamo avere l’ansia di far sviluppare oggi ai giovani. È questa la “buona prassi” più importante che l’ambiente in cui lavoro mi ha insegnato ed è quella che ho sempre presente quando ho a che fare con i nostri ragazzi.
Nel CIOFS-FP aiutiamo i giovani a sviluppare le capacità di svolgere un lavoro, di crescere la propria professionalità fino anche a poter divenire imprenditori (creare lavoro e non solamente cercarlo) con la consapevolezza che il principale e miglior biglietto da visita è rappresentato da chi siamo, dall’umanità che mettiamo in ciò che facciamo, dall’importanza che diamo alle relazioni, all’ascolto e al rispetto dovuto alle altre persone.
Tre anni di formazione per un primo livello di qualificazione (III livello EQF), un 4° anno per il diploma professionale (IV livello EQF) e, a seguire, la possibilità di specializzarsi ulteriormente a livello professionale (percorsi IFTS e ITS) o di accedere alla formazione accademica attraverso un percorso di passerelle. Accompagnamento al lavoro (ricerca ed inserimento) e percorsi di formazione continua durante la carriera. Le modalità di fruizione dei percorsi formativi sono diverse e prevedono, di base, una forte alternanza scuola-lavoro (sistema duale) attuata tramite tirocini curricolari o Apprendistato Art. 43. Per questo motivo, da sempre, ma oggi più che mai, non possiamo prescindere da un confronto diretto con la realtà produttiva dei nostri territori. Un incontro che deve creare dialogo, confronto e scambio. Un incontro a cui non possiamo sottrarci perché non possiamo fare bene il nostro lavoro di formatori di professioni se non ci lasciamo ispirare e mettere in discussione da chi, su quella professione, ha creato valore, lavoro, eccellenza. Del resto, Don Bosco fu il primo in Italia a lavorare con i datori di lavoro, ottenendo la firma del primo contratto di apprendistato nel 1852, in un tempo in cui i giovani lavoratori venivano sfruttati e non erano considerati detentori di diritti umani e di dignità.
Da alcuni anni la nostra politica è quella di farci tramite tra il mondo del lavoro e della formazione promuovendo iniziative che mirino ad avvicinare il più possibile le due realtà con il fine di ridurre il gap di competenze che i nostri ragazzi presentano nel momento dell’ingresso in azienda. Abbiamo creato partnership con imprenditori, aziende e associazioni di categoria, promosso iniziative territoriali insieme ai nostri partner, favorita la partecipazione dei nostri ragazzi ad incontri e competizioni professionali nazionali e internazionali, creato occasioni di formazione invitando imprenditori e professionisti ad essere docenti nelle nostre aule e dato vita ad organismi per il dibattito e la costruzione condivisa del mondo formazione-lavoro. L’obiettivo è quello di permettere ai nostri ragazzi di entrare il prima possibile nel “reale” mondo della professione che stanno imparando a svolgere.
Il più importante risultato di questo sforzo di apertura, dialogo e confronto è senza dubbio il divenire identificabili e riconoscibili agli occhi delle Aziende per la qualità umana e professionale dei ragazzi con cui si trovano a collaborare. L’Azienda riconosce lo sforzo dei nostri Centri di sviluppare, parallelamente alla competenza professionale, quelle “soft skills” così tanto richieste ad un buon lavoratore.
Sono molti, inoltre, i casi di nostri ex-alunni imprenditori che hanno dato vita a start up di valore e qualità o divenuti capaci di ricoprire ruoli di riferimento nelle Aziende in cui lavorano. Avremmo tante di queste storie da raccontare, ma ne abbiamo scelta una per dare volto e voce a tutti quelli che, nonostante pochi credessero in loro, ce l’hanno fatta: Simone, manager in carriera di una importante multinazionale.
LA LOCANDINA DELL’EVENTO